venerdì 5 gennaio 2018

Monika Schaefer arrestata in Germania per negazionismo

Monika Schaefer
L'arresto in Germania della violinista canadese Monika Schaefer, accusata di negazionismo, che nella nazione tedesca di oggi viene considerato reato, mi lascia sgomento. Qualsiasi cosiddetto reato di opinione o di pensiero e parola non dovrebbe avere spazio in una nazione civile.
Nel 2018 quanto successo durante la Seconda Guerra Mondiale, sia dal punto di vista pratico che idealistico, dovrebbe ormai appartenere alle casse di legno dove sono rinchiusi i cadaveri di chi ha combattuto ed è morto, per gli ideali dell'una e dell'altra parte. Invece ancora oggi leggiamo di politici che sventolano bandiere di paura per difendere demagogicamente i privilegi di piccole caste, così legittimando i governi con cui quotidianamente siamo costretti a confrontarci.
Premesso questo, la notizia cruda è che la Schaefer, insegnante di violino dell'Alberta, è stata arrestata a Monaco di Baviera mentre assisteva al processo che vedeva coinvolta Sylvia Stolz, avvocato noto per le sue posizioni negazioniste, e arrestata a sua volta per questo 'psicoreato' che in Germania viene considerato un crimine.
La Schaefer ha realizzato anche un altro video, sempre disponibile su Youtube, collegato alla Truth and Justice for Germans Society, un'organizzazione mirata a restaurare il 'buon nome' della Germania, in particolare collegato ai fatti accaduti durante la guerra. Va detto che, osservando il logo del gruppo (e anche alcune capigliature dei suoi iscritti), i legami con il neonazismo appare siano puramente... voluti.
Soddisfazione al riguardo è stata espressa dall'organizzazione ebraica del B’nai Brith Canada.
La Schaefer si era candidata nel 2016 con il Green Party, ma poi aveva dovuto ritirarsi dopo un video, da lei postato su Youtube, in cui definiva l'Olocausto "la più grande e perniciosa bugia della storia".