domenica 22 ottobre 2017

Laura Boldrini, non è tutto oro quello che luccica. Soprattutto se non luccica

La Boldrini di fronte al disegno 'integrazionista'
Laura Boldrini arriva in Canada e, con un oceano di mezzo, magari è pure riuscita a vendere ai canadesi quell'immagine di sé che, latrato dopo latrato, è riuscita a devastare di fronte all'italiano medio. Le uscite isteriche della suffragetta dell'ultrasinistra nazionale, smielate da qualche sorriso e dal compitissimo tailleur in versione segretarialmonacale hanno forse buggerato i canadesi, brava gente, che agli slogan ci credono pure perché non ci sono effettivamente abituati, convinti quasi che un politico, ai loro occhi, possa dire la verità. Come un bimbo di dieci anni, ma anche meno, assopiti di fronte ai vaniloqui di giustizia e libertà del Presidente della Camera, hanno applaudito sinceri come un pubblico ben addestrato, e le hanno pure regalato sorrisi e chiavi cittadine. Del resto, è anche utile ricordarlo, in Canada abbiamo sì una comunità laboriosa e pure facoltosa, ma alla fine siamo ancora quelli che in prima serata ci vanno per la pizza e la pesca delle cozze, con i documentari su Matera e gli asinelli siciliani. Pertanto, di fronte a una donna con similitudini umane moderne, così distaccata dalla venditrice di melecotogne con fazzoletto in testa e gonnellone di panno lungo e "figghiu miu" incorporato, pure la Boldrini la sua porca figura la fa.