lunedì 14 marzo 2016

Chantal Kreviazuk, scandalosa ai Canadian Screening Awards

E' stata sicuramente Chantal Kreviazuk una delle presenze più ammirate all'edizione 2016 dei Canadian Screen Awards.
Indossando un vestito che definire 'erotico' sarebbe lusinghiero, la cantante e musicista di Winnipeg ha decisamente attirato i flash dei fotografi sul 'red carpet' del gala svoltosi a Toronto, accompagnata dal regista 'quebecoise' Barry Avrich (ma la cantautrice è sposata con Raine Maida, frontman degli Our Lady Peace).
Molto attiva nell'ambito delle iniziative umanitarie, la Kreviazuk è, fra le altre cose, uno dei membri onorari di War Child Canada, associazione che lavora a favore dei bambini nelle zone di guerra, e di Maida founded Busking for Change, che pure opera a favore dei bambini vittime delle guerre.
Dal punto di vista musicale è conosciuta nota per le sue numerose collaborazioni con artisti come Avril Lavigne, Gwen Stefani, Kelly Clarkson e Alex Band.

domenica 6 marzo 2016

Highway of Tears, il governo apre l'inchiesta

L'autostrada delle donne. Non è un gesto nobile dedicato all''Altra Metà del Cielo' in questo approssimarsi dell'8 marzo, ma una realtà ben più inquietante e drammatica. Ne ho trovata notizia in "letteradonna.it", sito collegato alla rivista "Elle". Nell'articolo si parla della cosiddetta Highway of Tears. In 40 anni, 21 giovani sono scomparse nei suoi dintorni. Un fatto che però colpisce anche altre parti del Canada, andando a riguardare soprattutto le indigene. Ora il governo, finalmente, avrebbe aperto un'inchiesta.

Ecco l'articolo in versione integrale:
La chiamano autostrada delle lacrime. È una striscia di asfalto che unisce le cittadine di Prince George e Prince Rupert, nel Canada occidentale, snodandosi tra la natura incontaminata delle foreste e sfiorando numerosi centri abitati. Dal 1969 al 2011, 21 giovani donne sono scomparse nei pressi di questa strada. Alcune di loro sono state uccise, e i loro carnefici sono stati scoperti e arrestati. Di altre, però, non si è saputo più nulla. L’area attraversata dalla Highway of Tears è una delle più povere del Paese; il trasporto pubblico quasi non esiste e in molti, specie tra i giovani indigeni, sono costretti a muoversi con l’autostop. Senza sapere chi si fermerà a dar loro un passaggio.
VITTIME DAL FATO IGNOTO
I capi indigeni locali, però, affermano che il numero di giovani scomparsi, soprattutto donne, sia molto maggiore. E non si tratta di una piaga circoscritta solo a quell’area. Per anni i destini di migliaia di donne Inuit, Métis e delle cosiddette First Nations sono rimasti ignoti. Donne allontanate dalle proprie famiglie e dalle riserve che ospitano le comunità indigene canadesi, svanite nel caos delle grandi città. I dati ufficiali parlano di 1800 scomparse dagli Anni 80 a oggi, ma gli attivisti sono convinti che la cifra reale non sia troppo distante dalle 4 mila. Ora, per la prima volta nella storia del Canada, il governo ha deciso di aprire un’inchiesta che faccia chiarezza sulla ricerca e dia la caccia alla verità.
IGNORATE DAL GOVERNO. FINORA
Già poche settimane dopo l’insediamento, il premier Justin Trudeau aveva annunciato il suo impegno nel tentativo di ristabilire e migliorare i rapporti con le comunità indigene canadesi. Fino a questo momento, il governo aveva sempre respinto le richieste delle comunità indigene, affermando che il problema era limitato alle aree delle riserve e che quindi doveva essere affrontato dalle autorità locali. In realtà, sono molte le donne indigene che sono sparite all’interno di grandi metropoli. Soprattutto Winnipeg, dove la comunità indigena è molto ampia. La scarsa attenzione delle autorità è testimoniata anche dalle crude cifre: come spiega il Daily Beast, in Canada l’86% dei casi di omicidio sono stati risolti, ma la percentuale si abbassa intorno al 50% nel caso in cui siano coinvolte vittime indigene.
IL PENSIERO DI UNA SOPRAVVISSUTA
Il DailyBeast è riuscito a intervistare una delle donne che è riuscita a sfuggire a questo destino. Si chiama Shauna Taylor e ha 40 anni, ma ha un passato da cocainomane e da prostituta. Per poco il suo nome non ha rischiato di unirsi all’elenco delle tante vittime dalla sorte ignota. Per sua fortuna, la pistola del cliente che voleva ucciderla non aveva il colpo in canna. Così lei era riuscita a fuggire e, riuscita a sfuggire anche al suo violento sfruttatore, si è ricostruita una vita. Non è più tossicodipendente, ha un titolo di studio e ha deciso di dedicare la propria vita a mettere in guardia i giovani che rischiano di prendere la stessa strada che l’aveva condotta quasi alla morte. Shauna è scettica sull’inchiesta: a suo parere, sarebbe più utile dare rilievo alle storie delle persone come lei, dei sopravvissuti, e non focalizzarsi solo sulle donne, ma anche sugli uomini e sulle altre minoranze, dai membri della comunità transgender ai lavoratori del sesso.

Dion Phaneuf torna a Toronto e vince con i Senators

Dion Phaneuf torna per la prima volta da avversario all'Air Canada Centre di Toronto.
Lo fa, ovviamente, nella serata della sempre sentita Battle of Ontario, con i suoi Ottawa Senators che espugnano, non senza fatica, 3-2 il ghiaccio dei Toronto Maple Lefs, Il tutto alla fine di una partita priva di grandi spunti, con i soli Sens a caccia della post-season, mentre i Leafs sono ormai tagliati fuori da qualsiasi discorso playoff.
Una dele poche 'fight' della serata ha però visto proprio Phaneuf protagonista quando, dopo sette minuti del primo periodo, ha dato il 'là' a una scazzottata con uno dei giocatori di casa, Colin Greening, a sua volta in precedenza membro dei Senators e parte in causa dello scambio che ha portato l'ex capitano di Toronto nella Capitale. Per tutti e due, cinque minuti di penalità. Poco prima, a Phaneuf era stata riservata una inattesa 'standing ovation' del palazzetto, con tanto di 'medley' di alcune delle sue azioni in maglia Leaf sul megaschermo dell'impianto (per lui sette stagioni con Toronto). Inattesa, perché il giocatore non ha mai veramente legato con il pubblico di casa come sarebbe invece stato lecito attendersi da un leader della sua portata. Ma, del resto, questo era capitato anche con Phil Kessel...

sabato 5 marzo 2016

Viaggiare in Canada, d'ora in poi servirà il codice eTA

Si chiama eTA e significa 'electronic Travel Authorization'. Dal 15 marzo entrerà in vigore fra le nuove norme per l'ingresso in Canada per i cittadini stranieri esenti da visto, fra cui gli italiani.
In pratica, come succede da tempo per gli Stati Uniti (ESTA), tutti quelli che dovranno entrare nel Paese nordamericano, ovviamente attraverso un imbarco aereo, dovranno prima munirsi di una 'autorizzazione' che sarà effettuata online al costo di sette dollari canadesi pagabili 'solo' (meglio che sia specificato) con carta di credito e con la presenza di un indirizzo di posta elettronica verificato.
Il codice eTA sarà collegato elettronicamente al passaporto del richiedente e sarà valido per cinque anni o fino alla scadenza del passaporto, se questa interviene prima.
Le richieste - informa un comunicato dell'ambasciata italiana a Ottawa - potranno essere trasmesse da qualsiasi dispositivo connesso ad Internet, inclusi i cellulari e la risposta perverrà di regola dopo pochi minuti, salvo i casi in cui le competenti autorità canadesi ritengano necessari ulteriori accertamenti.
Personalmente scoprii drammaticamente l'esistenza dell'ESTA statunitense a pochi minuti da una partenza. Mi trovavo a Santiago del Cile, a un'ora dal via, mi recai con tranquillità al check-in e, inebetito, mi trovai di fronte a questa nuova regola. Siccome l'aereo avrebbe fatto scalo a Newark, senza ESTA non sarei nemmeno partito, sebbene avessi tra le mani il biglietto o il contante per pagare il 'codice'. Niente da fare. Tornai febbrilmente indietro con non meno di un quarto d'ora a disposizione, pregando di riuscire a trovare connessione, collegamento e calma sufficiente per affrontare con calma ed eseguire le istruzioni del caso. Fortuna ha voluto che avessi con me il computer. In breve, tutto 'congiurò' positivamente, e così fui in grado di prendere il mio aereo per il Nord America. Serva di monito anche per voi, a questo codice non si può trasgredire, senza non vi farebbero nemmeno volare...