domenica 21 agosto 2016

Profughi: fra ovvietà e demagogia il ministro Dion racconta il 'modello canadese' di accoglienza

Justin Trudeau e Stephane Dion
Parla di 'ricetta vincente' per i profughi il ministro degli esteri del Canada, Stephane Dion in una intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".
Un concentrato di banalità basato su dei falsi paragoni, primo dei quali l'improponibile confronto fra la vera e propria 'invasione' dell'Europa da parte di migranti e clandestini, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno partono dal Sud del mondo per sciamare vero Nord, mentre, parole dello stesso Dion (personaggio criticato anche dai vescovi canadesi per essersi occupato più spesso dei clandestini islamici che dei cristiani in pericolo in tutto il mondo, ndr), il Canada "ha accolto finora 28.755 profughi siriani". Sai che sforzo!
Insomma, il Canada propone un progetto che parrebbe estratto dalle tavole mediatiche della 'peggior' Lega Nord. Solo che, se la selezione dei profughi viene proposta da Matteo Salvini si urla a squarciagola al razzismo, se la mette in atto il democratico Canada di Justin Trudeau, diventa un 'esempio di accoglienza'.
Comunque, Dion prosegue, il 'piano di ospitalità' prosegue, ovvero insediare sul "territorio (altri, ndr) 25mila rifugiati entro fine anno. E saremo presto in grado di accogliere numeri più alti di rifugiati da altre parti del mondo come Repubblica Democratica del Congo, Colombia (la democratica Colombia, quella del presidente Santos che avrebbe sconfitto le truppe paramilitari e sarebbe amico di Obama???, ndr) ed Eritrea".
Sembrano nomi buttati  un po' a caso, e forse in effetti lo sono, con Dion che gonfia il petto su un programma che definisce "unico al mondo" e di cui il governo canadese si dice pronto "a condividere metodologie e politiche di accoglienza".
Si può essere certi che, se l'invasione di clandestini toccasse l'Europa con numeri da 25mila 'profughi siriani' l'anno (quasi sempre con un'alta scolarizzazione e facile integrazione) non ci sarebbe certo bisogno di rivolgersi al Canada e a mister Dion per condividere nuovi progetti di accoglienza.