venerdì 4 settembre 2015

Aylan Kurdi, la famiglia aveva chiesto asilo in Canada

La città di Kobane indicata dalla freccina rossa
Aylan Kurdi, tre anni, è protagonista suo malgrado dell'ennesima triste storia proposta dal web (e dalla vita), in questo caso collegata all'emigrazione senza fine di clandestini che dal Nord Africa sta portando a una vera e propria invasione dell'Europa.
La famiglia del piccolo, ritrovato cadavere sulla spiaggia di Bodrum dalla polizia turca (assieme a lui è morto il fratellino di cinque anni e la mamma) aveva provato a chiedere asilo in Canada, dove si trova una zia paterna, ma la sua richiesta era stata rifiutata.
La sorella Teema ha rivelato all'Ottawa Citizen che la famiglia non era stata registrata come richiedente asilo nemmeno dalle Nazioni Unite presenti nei campi profughi, mentre il governo turco non aveva voluto rilasciare un visto di uscita dal Paese.
"Stavo cercando di fare loro da garante, e per questo amici e vicini di casa mi stavano aiutando con il deposito in banca, ma non siamo riusciti a farli venire qui", ha detto la donna, "Ecco perché hanno preso una barca".
Il Canada ha così offerto l'asilo al padre di Aylan, Abdullah Kurdi, che però l'uomo ha rifiutato. "Dopo quello che è successo non voglio andare lì. Voglio portare i corpi dei miei familiari a Suruc e poi a Kobane, e passare lì il resto della mia vita".