martedì 10 settembre 2013

Toronto International Film Festival 2013: "The Fifth Estate", storia di Wikileaks

Ha preso il via il Toronto International Film Festival, e gli occhi di tutti, all'inizio, sono stati proprio per il film d'apertura, "The Fifth Estate", di Bill Condon, che racconta la nascita di Wikileaks, l'organizzazione no-profit fondata dal giornalista australiano Julian Assange (interpretato dal britannico Benedict Cumberbatch) nel 2006 e l'impatto che ha avuto a livello mondiale con la divulgazione di milioni di documenti classificati segreti.
Proprio Assange, però, ha dichiarato di non essere contento del film e, dopo aver letto la sceneggiatura, l'ha definita, a riprese ancora in corso, ''un massiccio attacco di propaganda contro Wikileaks e le personalità del mio staff''. Secondo Condon, invece, ''non vengono prese le parti di nessuno''.
Il film arriva pochi mesi dopo l'uscita di "We Steal Secrets: The Story of Wikileaks", il documentario di Alex Gibney, presentato al Sundance Film festival di quest'anno, accolto ugualmente in modo negativo da Wikileaks.
Tra gli aspetti contestati, la richiesta, rifiutata, che - secondo Gibney - avrebbe fatto Assange, di un milione di dollari per concedere un'intervista; il racconto del modo in cui Wikileaks avrebbe ottenuto i documenti segreti dal soldato Usa, Bradley Manning (condannato qualche giorno fa a 35 anni per spionaggio, ndr) e la superficialità con cui si parlerebbe della richiesta di estradizione di Assange da parte della Svezia, che poi l'avrebbe posto sotto accusa per un reato sessuale. Una situazione che ha spinto Assange un anno fa a rifugiarsi nell'Ambasciata ecuadoriana di Londra, dove ancora si trova, per evitare l'estradizione in Svezia, che lui teme possa essere seguita da quella negli Stati Uniti, ansiosi di processarlo per la diffusione di documenti segreti.
"The Fifth Estate", coprodotto dalla Dreamworks, ha usato come fonti principali i libri "Inside Wikileaks" di Daniel Domscheit-Berg (interpretato da Daniel Bruhl), ex membro di primo piano dell'organizzazione, da lui lasciata per contrasti con l'attivista australiano, e "Wikileaks. La battaglia di Julian Assange contro il segreto di stato" dei giornalisti inglesi David Leigh e Luke Harding.
Tra le scene del film più criticate da Assange, c'è quella in cui si alluderebbe al fatto che l'Iran avrebbe costruito una bomba atomica, circostanza secondo lui smentita dai report dell'intelligence americana.
La sequenza, però, ha precisato all'uscita del trailer ufficiale l'ex portavoce di Wikileaks, Birgitta Jonsdottir (interpretata da Carice Van Houten), ora membro del Parlamento islandese, sarebbe stata eliminata nella nuova versione della sceneggiatura del film, che ha nel cast, fra gli altri, anche Stanley Tucci, Laura Linney, Anthony Mackie e David Thewlis.
Condon inoltre, in un'intervista a Yahoo movies, ha sottolineato che Assange, pur avendo negato a Cumberbatch la possibilita' di incontrarlo, proprio per non avallare il film, avrebbe mantenuto con lui un dialogo attraverso le email, durante le riprese. Per il regista ''questo è un film che presenta i diversi aspetti di vari temi, ma quando si parla di Wikileaks, è soprattutto una celebrazione delle incredibili, in qualche modo nobili idee da cui è nato, e dell'idealismo che rifletteva, soprattutto all'inizio''. Anche per Cumberbatch il film non vuole demonizzare Assange, anzi ''probabilmente ho umanizzato qualcuno a cui molte persone pensano solo come a un titolo di giornale. E' una figura straordinaria".