venerdì 21 giugno 2013

NHL, Seattle in pole position per la prossima espansione

Quando si parla di NHL, ovvero National Hockey League, si entra in un mondo fatto di stelle affascinante e sfaccettato, un poliedro di emozioni che va ben al di là della finale di Stanley Cup che ci sta emozionando in queste ore e che vede opposte Boston Bruins e Chicago Blackhawks.
Per esempio quando si parla di expansion team, una politica cominciata sul finire degli anni '60 e proseguita con vigore dal commissioner Gary Bettman. E così, se anni fa gli expansion team erano visti con sospetto, o addirittura con antipatia dagli appassionati, perché espressione di mercati quasi insensati hockeisticamente parlando (i disastri economici di Phoenix, Nashville e Atlanta sono lì a confermarlo) ora, in antitesi, la speranza è che nuove 'espansioni' possano riportare all'hockey mercati vivi e affamati di puck.
Come nel caso dei Winnipeg Jets, da due anni tornati finalmente alla ribalta. Ma il Canada sogna almeno un'altra franchigia, di 'ritorno' come sarebbe nel caso di Quebec City, o come novità assoluta, come sarebbe nel caso di Hamilton e Toronto Nord, due aree che da anni chiedono di aggiungere una franchigia di espansione. Non sarebbe affascinante un derby tutto torontino fra i Maple Leafs e, che so, i Mustang (la squadra protagonista della serie televisiva MVP)? Eppure la burocrazia rivendica come l'area già occupata da Toronto non possa subire altre 'invasioni', dimenticando che, nell'area di New York giocano Rangers, Islanders e Devils.
Ma, è notizia di questi giorni, un'altra città sta compiendo passi importanti nel proporsi per acquisire i diritti di una nuova squadra: si tratta di Seattle, che comunque nell'hockey ha già una sua storia importante grazie ai Thunderbirds (Western Hockey League). Una cordata già creata, punterebbe sul rinnovamento del palazzetto che ospitava i 'defunti' Supersonics del basket, con una struttura organizzativa che avrebbe già individuato in Jeremy Roenick come general manager del team. Insomma, tutto è pronto, e forse più avanti di altre realtà. Di più, la presenza di sole 14 squadre nella Western Conference a partire dalla prossima stagione autorizza a sperare che, almeno da questa parte della geografia hockeistica, ci possano essere speranze per una nuova espansione.